FTY720 riduce le ricadute e la progressione della disabilità nella sclerosi multipla


I risultati iniziali dello studio di fase III FREEDOMS, della durata di 2 anni, hanno dimostrato che FTY720 ( Fingolimod ), terapia per os, è significativamente superiore al placebo nella riduzione sia delle ricadute che della progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

Lo studio FREEDOMS ha raggiunto gli endpoint primari e secondari, sia alla dose di 0,5 mg che a quella di 1,25 mg, senza differenze significative di efficacia tra i due dosaggi. I risultati di questo studio si aggiungono ai precedenti dati dello studio TRANSFORMS, che hanno dimostrato la superiore efficacia di Fingolimod rispetto all'Interferone beta-1a ( Avonex, Rebif ).

Nello studio FREEDOMS FTY720 è risultato in genere ben tollerato, con una minore incidenza di eventi avversi al dosaggio di 0,5 mg rispetto a quello di 1,25 mg1. Nella sottomissione del dossier di FTY720 alle autorità regolatorie, prevista negli Stati Uniti e nell'Unione Europea per la fine del 2009, verrà richiesta l'approvazione del dosaggio di 0,5 mg, sulla base degli studi di fase III, che ne hanno stabilito il positivo profilo beneficio/rischio. Lo sviluppo futuro di FTY720 nelle forme recidivanti della SM si focalizzerà sulla dose di 0,5 mg.

I risultati dello studio FREEDOMS, controllato verso placebo, hanno evidenziato che FTY720 riduce il tasso di ricadute del 54% con il dosaggio di 0,5 mg e del 60% con il dosaggio di 1,25 mg, rispetto al placebo ( p<0,001 ). Inoltre, FTY720 ha ridotto la progressione della disabilità del 30% nei pazienti trattati con 0,5 mg ( p=0,024 ) e del 32% in quelli trattati con 1,25 mg ( p=0,017 ), rispetto a placebo, a 2 anni. Questi risultati sono supportati dagli effetti positivi sulle lesioni cerebrali misurati mediante risonanza magnetica.

FREEDOMS è il secondo di tre studi di fase III, che ha coinvolto oltre 4.000 pazienti in tutto il mondo. I risultati precedenti dello studio TRANSFORMS, della durata di 1 anno, hanno evidenziato una riduzione dei tassi di ricadute del 52% e del 38% con FTY720 rispettivamente al dosaggio di 0,5 mg e 1,25 mg, rispetto all'Interferone beta-1a ( p<0,001 ). FREEDOMS II, attualmente in corso, è un ulteriore studio di fase III controllato verso placebo, della durata di 2 anni, con un disegno simile a FREEDOMS.

FTY720 ha un profilo di sicurezza studiato su oltre 5.300 pazienti-anno di esposizione, inclusi pazienti ormai al sesto anno di trattamento. I dati precedenti avevano sollevato quesiti in merito ai potenziali effetti collaterali, tra cui edema maculare, melanoma, epatotossicità, infezioni e aumento della pressione arteriosa.
Nello studio FREEDOMS, al dosaggio di 0,5 mg, non vi sono stati casi di edema maculare o melanoma. Rispetto al placebo con FTY720 è stato osservato più frequentemente un innalzamento degli enzimi epatici reversibile e in genere asintomatico, e anche le infezioni polmonari sono state leggermente più comuni. E' stato osservato con FTY720 un lieve aumento della pressione arteriosa.
Nello studio FREEDOMS rispetto ai precedenti studi clinici non si sono evidenziati problemi aggiuntivi di tollerabilità rispetto a quanto osservato nei precedenti studi clinici.
Tre pazienti sono deceduti durante lo studio FREEDOMS, di cui uno trattato con FTY720 1,25 mg e due con placebo, ma nessuno dei decessi è stato considerato correlato al trattamento in studio.

FREEDOMS ( FTY720 Research Evaluating Effects of Daily Oral therapy in Multiple Sclerosis ) è uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, che ha coinvolto 1272 pazienti in 22 Paesi, per valutare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di FTY720. L'endpoint primario era la riduzione annua del tasso di recidiva, mentre l'endpoint secondario era rappresentato dalla riduzione della progressione della disabilità, definita come aumento rispetto al basale del punteggio della scala Expanded Disability Status Scale ( EDSS ), confermato a 3 mesi.

FTY720 è un modulatore del recettore della sfingosina 1-fosfato ( S1-P ). ( Xagena_2009 )

Fonte: Novartis, 2009



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