Sclerosi multipla ed edema maculare microcistico: spessore dello strato nucleare interno della retina e caratteristiche della malattia


L’edema maculare microcistico della strato nucleare interno della retina è stato identificato nei pazienti con sclerosi multipla utilizzando tomografia a coerenza ottica ( OCT ).

È stato condotto uno studio per determinare se l’edema maculare microcistico dello strato nucleare retinico interno e l’aumento dello spessore dello strato nucleare interno della retina fossero associati ad attività della malattia e progressione della disabilità.

Lo studio retrospettivo è stato effettuato al Johns Hopkins Hospital ( Baltimora, USA ) nel periodo 2008-2012.

Pazienti con sclerosi multipla e controlli sani sono stati sottoposti a scansioni seriali in OCT e valutazioni cliniche inclusa la funzione visiva.

Le scansioni OCT includevano segmentazione automatizzata dello strato intraretinico, spessore dello strato a membrana della fibra nervosa retinica, strato delle cellule gangliari più strato interno plessiforme, strato nucleare retinico interno più strato esterno plessiforme ( lo spessore combinato di questi strati è stato utilizzato come misura surrogata dello spessore dello strato nucleare retinico interno ) e lo strato nucleare retinico esterno.

I pazienti con sclerosi multipla sono stati inoltre sottoposti a scansioni di risonanza magnetica cerebrale.

Sono stati valutati 164 pazienti con sclerosi multipla e 60 controlli sani.

Il follow-up medio è stato di 25.8 mesi per i pazienti con sclerosi multipla e 22.4 mesi per i controlli sani.

Dieci ( 6% ) pazienti con sclerosi multipla hanno avuto edema maculare microcistico durante almeno una visita dello studio; l’edema maculare microcistico è risultato visibile al basale in 4 di questi pazienti.

I controlli sani non sono andati incontro a edema maculare microcistico.

Pazienti con sclerosi multipla ed edema maculare microcistico hanno mostrato punteggi basali più elevati di gravità della sclerosi multipla ( mediana 5.93 ) rispetto a quelli che hanno avuto edema maculare microcistico in qualunque momento durante lo studio ( 151 pazienti; 3.81; p=0.032 ), benché i punteggi EDSS ( Expanded Disability Status Scale ) non siano risultati significativamente differenti ( 5.2 per pazienti con sclerosi multipla ed edema maculare microcistico versus 2.5 per quelli senza edema maculare microcistico; p=0.097 ).

Gli occhi dei pazienti con sclerosi multipla ed edema maculare microcistico ( 12 occhi ) versus quelli senza edema maculare microcistico ( 302 occhi ) hanno mostrato punteggi minori di acuità ( contrasto 100%, p=0.017; contrasto 2.5%, p=0.031; contrasto 1.25%, p=0.014 ) e aumento dello spessore dello strato nucleare retinico interno ( p=0.003 ) al basale.

L’aumento dello spessore dello strato nucleare retinico interno in pazienti con sclerosi multipla è risultato associato a sviluppo di lesioni attivate dal mezzo di contrasto ( p=0.007 ), nuove lesioni T2 ( p=0.015 ), progressione EDSS ( p=0.034 ) e recidive in pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente ( p=0.008 ) durante lo studio.

L’edema maculare microcistico non è risultato associato ad attività della malattia nel corso del follow-up.

In conclusione, l’aumento dello spessore dello strato nucleare retinico interno alla tomografia a coerenza ottica è associato all’attività della malattia nella sclerosi multipla.
Se queste osservazioni venissero confermate, lo spessore dello strato nucleare retinico interno potrebbe rappresentare un utile predittore di progressione di malattia in pazienti con sclerosi multipla. ( Xagena_2012 )

Saidha S et al, Lancet Neurol 2012; 11: 963-972

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