Sclerosi multipla: l’impatto delle recidive sulla progressione si riduce con il tempo


La relazione tra le recidive e la disabilità a lungo termine nella sclerosi multipla non è ancora stata del tutto chiarita. La letteratura disponibile mostra risultati discordanti e si concentra sulle ricadute precoci.

I Ricercatori dell’University of British Columbia a Vancouver in Canada, hanno valutato gli effetti delle ricadute a differenti stadi sulla progressione della disabilità.

È stata condotta una revisione retrospettiva di 2.477 pazienti con sclerosi multipla con insorgenza recidivante.
I modelli di rischio proporzionale di Cox tempo-dipendenti hanno analizzato l’effetto delle recidive in diversi periodi temporali: 0-5; maggiore di 5-10; maggiore di 10 anni dopo l’insorgenza.

Nel corso del periodo di follow-up medio di 20.6 anni, sono state registrate 11.722 recidive.

Una recidiva precoce ( entro 5 anni dall’insorgenza ) è risultata associata a un aumento del rischio di progressione della malattia nel breve periodo ( del 48% per EDSS 6 e del 29% per la sclerosi multipla secondaria progressiva ). Questo valore è sceso al 10% ( EDSS 6 ) e al 2% ( sclerosi multipla secondaria progressiva ) dopo 10 anni dall’insorgenza.

Anche l’impatto delle ricadute tardive ( superiore a 5-10 anni dall’insorgenza ) è diminuito nel tempo.

Gli effetti sono risultati modulati dall’età, e l’impatto è risultato maggiore nei soggetti più giovani ( inferiore a 25 anni dall’insorgenza ) e più lieve nelle persone con insorgenza più tardiva ( superiore o uguale a 35 anni ) per le quali le ricadute oltre i 5 anni dopo l’insorgenza della malattia, in genere, non hanno raggiunto la significatività.

Le ricadute durante la sclerosi multipla secondaria progressiva non hanno avuto un impatto misurabile sul tempo a EDSS 6.

In conclusione, le recidive entro i primi 5 anni dall’insorgenza della malattia hanno avuto un impatto sulla progressione nel breve periodo. Tuttavia, l’impatto di lungo periodo è risultato minimo, sia per le recidive precoci sia per quelle tardive.
La progressione nel lungo periodo era meno interessata da recidive nei pazienti con una durata estesa della malattia ( maggiore di 10 anni ) o già nella fase secondaria progressiva. ( Xagena_2009 )

Tremlett H et al, Neurology 2009; 73(20): 1616-23



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